Tra tutti gli usi possibili dell’intelligenza artificiale a scuola, il MIM ha scelto il più importante: l’IA per l’inclusione. La sperimentazione è partita in 15 classi selezionate in Lombardia, nel Lazio e in Calabria. L’obiettivo è aiutare gli studenti che trovano più difficoltà di apprendimento. Come? Con un tutor creato con l’IA, personalizzato per i bisogni dello studente. Un tutor che si affianca al docente di classe. L’intelligenza artificiale NON sostituirà i docenti: l’insegnante resta fondamentale e centrale, è lui che decide ed orchestra i tutor.
Ha commentato il ministro Valditara: “Siamo tra i primi Paesi a partire con l’Intelligenza artificiale a scuola e questo ci riempie di orgoglio. Le nazioni nelle quali questa sperimentazione ha preso il via sono soprattutto in Asia, in particolare in Corea del sud, e stanno avendo risultati eccezionali. Siamo fiduciosi – ha detto Valditara rivolgendosi ai docenti – che aiuti anche a rendere più semplice e stimolante il vostro lavoro. La vostra capacità di cogliere le sfumature degli allievi e di costruire percorsi innovativi resta ineguagliabile: l’Intelligenza Artificiale non potrà mai sostituire gli insegnanti”.
E’ una sperimentazione, a costo zero per le scuole e per il Ministero saranno i test Invalsi fra due anni a verificarne i risultati. In ogni scuola ci sarà una classe candela standard, dove i docenti non useranno il sistema innovativo dell’IA e una classe dove invece oltre ai docenti ci saranno i tutor (entrambe con condizioni di partenza molto simili).
L’IA impatta già da qualche tempo la vita quotidiana di tutti noi e quindi non può non fare parte anche delle esperienze educative scolastiche. Si allontanano sempre più i tempi in cui si diceva che entrando nelle aule italiane i ragazzi facevano un salto indietro nel tempo: le tecnologie ormai sono sempre più presenti a scuola, e l’IA è l’ultimo step di un lungo percorso. Del resto, sia la Commissione europea, nel Piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027) – che definisce una visione comune di un’istruzione digitale di alta qualità, inclusiva e accessibile in Europa e punta a sostenere l’adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri all’era digitale – sia il Libro Bianco sull’intelligenza artificiale – che presenta opzioni strategiche che consentano uno sviluppo sicuro e affidabile dell‘IA in Europa, nel pieno rispetto dei valori e dei diritti dei cittadini dell’UE – sia la Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale dello scorso luglio, hanno da tempo evidenziato la necessità di “riprogettare il curricolo delle scuole affinché includa gli apprendimenti nel campo dell’Intelligenza Artificiale”.