31 Gennaio 2025

40,8 milioni di euro per gli asili nido

L’importanza strategia degli asili nido, in particolar modo nel Sud Italia, ancora una volta è al centro del lavoro del MIM: il ministro ha firmato oggi un nuovo decreto per finanziare ulteriori 64 asili nido, nell’ambito del PNRR, per un importo pari a 40,8 milioni di euro, di cui il 55% è destinato ai comuni delle regioni del Mezzogiorno.

L’Italia è profondamente divisa nella disponibilità di asili nido e spesso gli uffici tecnici dei Comuni non riescono ad affrontare tutte le esigenze della comunità: è per questo che il MIM ha messo a disposizione un servizio di supporto, come già fatto con i precedenti bandi, per aiutarli nelle varie fasi della procedura. Supporto che è stato fondamentale nella decisione di molti Comuni del sud di procedere alla creazione degli asili nido.

Il nido è il primo luogo istituzionale che una persona approccia nella propria vita,  in termini winnicottiani è un “ambiente facilitante” per i processi maturativi del bambino. E’ il luogo di contatto scuola-famiglia da approcciare con condivisione e co-costruzione, è il primo ingresso dei bambini nel contesto sociale. Ma è anche il luogo che permette agli adulti di conciliare vita privata e lavoro ed assume pertanto un ruolo fondamentale affinché le donne possano essere non solo madri ma anche professioniste: una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre. La maggior parte delle dimissioni, il 72,8%, riguarda neo mamme. E’ quindi fondamentale per il futuro del Paese aumentare l’offerta di asili nido pubblici, considerato che l’Italia è al minimo storico delle nascite, ferme sotto 400 mila e che l’età media delle donne al parto è sempre più alta (quasi il 9% di primi nati hanno mamme over 40).

“Investire negli asili nido – spiega il ministro Valditara – è una scelta strategica per il futuro del nostro Paese. Ogni risorsa residua viene immediatamente reinvestita per creare nuovi posti nella fascia 0-2 anni, affinché si migliori l’offerta educativa sin dalla prima infanzia e si garantiscano a tutti i bambini, al di là dei territori di appartenenza, le stesse opportunità. Rafforzare i servizi per l’infanzia significa anche dare un sostegno alle famiglie italiane e in particolare alle mamme lavoratrici. Questa è la direzione di un Governo e di un Ministero che credono nel valore della persona”.

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