31 Gennaio 2025

Regolamentare l’accesso ai social (Proposta Valditara)

Visto il dilagare del fenomeno del bullismo, vorrei fare alcune riflessioni partendo da poche righe tratte dal libro Cuore di Edmondo de Amicis (1888):

“𝐸’ 𝑚𝑎𝑙𝑣𝑎𝑔𝑖𝑜. 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑔𝑒, 𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑑𝑒. 𝑃𝑟𝑜𝑣𝑜𝑐𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑙𝑢𝑖 𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑓𝑎 𝑎 𝑝𝑢𝑔𝑛𝑖, 𝑠’𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑜𝑐𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑒 𝑡𝑖𝑟𝑎 𝑎 𝑓𝑎𝑟 𝑚𝑎𝑙𝑒. 𝑁𝑜𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎, 𝑟𝑖𝑑𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑎𝑙 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜, 𝑟𝑢𝑏𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑢𝑜̀, 𝑛𝑒𝑔𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑡𝑟𝑖𝑎𝑡𝑎, 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑙𝑖𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒𝑑𝑢𝑛𝑜. 𝐸𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎, 𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖, 𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜”.

Dalla lettura si può rilevare che il fenomeno del bullismo esiste da sempre, tuttavia oggi il tema dell’aggressività negli adolescenti è diventato oggetto di studio per la sua rilevanza, sia a livello sociale che a livello psicologico. Il bullismo del nostro tempo, infatti, è diventato un fenomeno più ampio e complesso, in quanto ad esso si è aggiunto il cyberbullismo.

Nel 2002 lo studioso Berlsey conia il termine cyberbullismo definendolo “atto aggressivo ed intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi”. 

Da un’indagine ISTAT del 2019 sul fenomeno in Itala, si è rilevato che il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è stato vittima di aggressioni verbali tramite cellulare o Internet una o più volte al mese (si tenga presente che il dato risale a 5 anni fa e che nel frattempo la situazione è notevolmente peggiorata).

Alla luce di quanto accaduto durante la proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e delle vessazioni che molti ragazzi subiscono quotidianamente attraverso i social, ritengo che la proposta lanciata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di “regolamentare l’accesso ai social attraverso un’identificazione chiara con l’obbligo di fornire la carta di identità, oltre al divieto sotto i 16 anni” debba essere accolta con entusiasmo, nella speranza che attraverso una normativa specifica si possano tutelare tutte le ragazze e tutti i ragazzi che si ritrovano a subire questa terribile violenza psicologica, dal momento che l’anonimato scatena negli individui le peggiori pulsioni.

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