Nal caos dei media è sempre più difficile dare il giusto peso alle cose. Eppure basterebbe chiedersi di fronte ad ogni questione, personale o pubblica che sia: “Questa cosa che oggi mi occupa il tempo, osservata tra dieci anni, sarà ancora importante?”. Con questo metro, spariscono all’istante la maggior parte dei temi che accendono polemiche sui giornali nel campo della scuola. Cosa resta? Resta ciò che è davvero importante e che spesso, purtroppo, passa in secondo piano rispetto ad elementi del tutto minori ma più “infuocati” relativi a singole persone o situazioni. Di sicuro, resta il Piano Mattei per la scuola, vale a dire la cooperazione e l’istruzione intese come strumenti per affrontare le sfide dello sviluppo.
La cabina di regia per coinvolgere l’intero sistema Italia
Il Piano Mattei ha dietro una cabina di regia che non comprende solamente le amministrazioni centrali, i Ministeri, la Conferenza delle regioni e delle Province, ma anche le diverse agenzie e le società dello Stato, i rappresentanti delle imprese a partecipazione pubblica, dell’Università, della ricerca, del Terzo settore che si occupano particolarmente di cooperazione e sviluppo. È una scelta politica volta a coinvolgere tutto il Sistema Italia. In questo quadro, un ruolo cruciale ha la scuola. Il 2024, infatti, è stato designato come Anno Africano dell’istruzione: un grande segnale da parte dei capi di Stato africani che hanno cosi dichiarato di riconoscere nell’istruzione un ruolo prioritario per lo sviluppo dei propri Paesi.
Entro il 2050 una persona su quattro sarà africana: è il continente con la più grande popolazione di giovani del pianeta e si calcola che appunto nei prossimi decenni il 40% degli under 18 sarà in Africa. Il punto quindi è: cosa stiamo facendo noi italiani, a nascite zero e con una popolazione sempre più vecchia?
A fine gennaio un importante evento ha riportato l’Italia al centro delle relazioni internazionali nei confronti del continente africano: con la Presidenza italiana del G7 è stato convocato a Roma il Vertice Italia-Africa. Hanno partecipato ben 46 Nazioni africane, con i loro Capi di Stato e di Governo, i vertici delle massime Istituzioni europee, delle Istituzioni internazionali, delle istituzioni finanziarie, delle Banche multilaterali di sviluppo.
Strategico il ruolo del MIM
E’ strategico il lavoro che il ministro Valditara potrà mettere in campo in questa direzione. Mentre nel nostro Paese sinistra e destra si intortano in sterili discussioni di corto respiro, il MIM ha davanti a sé un lavoro davvero importante da affrontare, la chiave vera del futuro, che necessita di tempo ed energie. Nell’ambito del Piano Mattei, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già concluso intese tecniche con l’Etiopia, l’Egitto e la Tunisia e sta per finalizzarne due con l’Algeria, per sviluppare una collaborazione nel settore dell’istruzione tecnica e professionale e valorizzare il sistema italiano degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Per il 2024 sono previsti 3,1 milioni di euro per potenziare strutture e laboratori, inclusi quelli all’estero, e 1 milione per ampliare l’offerta formativa.
Istruzione Italia – Etiopia
A dicembre, il ministro Valditara ha firmato un Memorandum di Intesa con il Ministro dell’Istruzione etiope, Berhanu Nega. Tra i vari impegni assunti, l’Italia formerà operatori tecnici locali che potranno essere assunti dalle imprese italiane che investono in Etiopia ma anche in Italia: “Grazie a un buon livello di preparazione nella lingua e nella cultura italiane, contiamo anche di formare personale che possa essere assunto in Italia, favorendo così un’immigrazione regolare che parta dalle competenze, così come auspicato da Confindustria e da altre organizzazioni imprenditoriali”, spiegava il ministro in occasione della firma. Inoltre, un comitato paritetico, con la presenza anche di imprenditori, per aprire nuovi indirizzi tecnico-professionali in Etiopia, anche valorizzando l’eccellente scuola italiana di Addis Abeba e istituendo un ITS nella Capitale etiope. La lingua italiana quindi come strumento per acquisire competenze tecniche necessarie per il sistema produttivo di Italia ed Etiopia, la promozione dell’Istruzione Tecnica e Professionale in Etiopia per favorire l’imprenditorialità italiana e la crescita dell’Etiopia, partenariati tra Istituti tecnici e le ITS Academy con programmi educativi innovativi, la cooperazione e gli scambi tra gli Istituti di istruzione secondaria di entrambi i Paesi nell’ambito del progetto “Crescere insieme” del MIM.
Istruzione, Italia – Tunisia
Ad aprile, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei, è stata la volta del Memorandum d’Intesa con il Ministro dell’Istruzione della Repubblica di Tunisia, Salwa Abassi: nella convinzione che l’istruzione sia leva fondamentale per il progresso dei Paesi, Valditara e Abassi si sono accordati per migliorare l’insegnamento dell’italiano nelle scuole tunisine, per consolidare le strategie ed i percorsi di istruzione tecnica, per contribuire all’innovazione industriale e allo sviluppo economico, attraverso la formazione di tecnici e professionisti altamente specializzati da impiegare in loco, presso imprese tunisine o italiane, o in Italia. Per decisione congiunta dei due Ministri, sarà istituito un Comitato paritetico, composto da esperti italiani e tunisini, per garantire un’istruzione tecnica e professionale di eccellenza. La Ministra Abassi ha poi annunciato l’intenzione di introdurre l’insegnamento obbligatorio della lingua italiana in tutte le scuole tecniche della Tunisia e nelle altre scuole con indirizzo tecnico: una straordinaria opportunità.
Istruzione Italia – Egitto
A marzo, Valditara, e l’omologo egiziano, Reda Hegazy, hanno firmato un memorandum d’intesa per promuovere la lingua italiana e l’eccellenza dell’istruzione professionale in Egitto. Tre mesi dopo, a giugno, erano già realtà i due protocolli attuativi dell’accordo, firmati da Valditara con il ministro egiziano, Ayman Ashour e l’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni. Il primo protocollo stabilisce una collaborazione tra l’Its Malignani di Udine, Danieli industrie, l’Istituto Don Bosco del Cairo e la New Cairo Technological University (Nctu) per la realizzazione di un’offerta formativa nel settore della meccatronica. Il secondo coinvolge la Fondazione Its nuove tecnologie della Vita Academy di Bergamo, l’azienda Polygon di Milano, l’Istituto Don Bosco del Cairo e l’Università tecnologica egiziana
La cornice del Piano Mattei disegnata dall’Italia comprende sei grandi aree di intervento: al primo posto ci sono istruzione e formazione, a seguire sanità, acqua e igiene, agricoltura, energia, infrastrutture.
Le prime Nazioni che individuate sono nove: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia. Fondamentale e strategica è quindi l’azione del MIM per lo sviluppo sostenibile nei Paesi a basso reddito dove il numero di bambini e giovani non scolarizzati è salito a 250 milioni.
Ed è questo ciò che l’opinione pubblica dovrebbe seguire con attenzione invece di perdere tempo con insignificanti questioni strumentalizzate ad arte che poco hanno a che fare con il futuro del nostro Paese.
Anna Maria De Luca