2 Marzo 2025

Quasi 13 milioni di euro per aiutare gli alunni stranieri

Un decreto per aiutare gli studenti stranieri a raggiungere i risultati di apprendimento richiesti dalla scuola e dall’Europa: il ministro Valditara ha firmato per loro un documento da 12,8 milioni di euro: “Un passo concreto per l’uguaglianza delle opportunità e contro la dispersione scolastica. Abbiamo mantenuto anche questa promessa”

L’importanza strategica per migliorare il Sistema Nazionale di Istruzione

Gli studenti stranieri che entrano per la prima volta nel sistema scolastico italiano superano il 20% del totale: aiutare loro a migliorare significa aiutare tutto il sistema. I dati Invalsi 2024 hanno infatti rilevato come, tra i fattori che incidono sui risultati, il background migratorio sia molto, molto importante.

Distinguendo tra studenti italiani, stranieri nati all’estero (definiti “prime generazioni”) e stranieri nati in italia (“seconde generazioni”), la differenza nei risultati di apprendimento è notevole. In particolare, nelle prove di italiano e matematica, le alunne e gli alunni stranieri hanno avuto esiti peggiori degli italiani in tutte le classi coinvolte nella rilevazione. Nelle prove d’inglese, invece, gli esiti sono stati ovviamente migliori dato che, essendo già esposti ad almeno due lingue, i figli dei migranti imparano le lingue in modo più naturale. In termini più specifici, più lingue si imparano più si sviluppano i centri del linguaggio nel cervello (Martensson et al, 2012) e quindi si potenzia la crescita cerebrale. Inoltre, è ormai noto (Morales et al., 2013) come i bambini che crescono in un ambiente bilingue sviluppino una memoria di lavoro più potente: chi impara precocemente una seconda lingua ha più abilità nel calcolo mentale, nella lettura e molte altre aree utili nella vita.

“Il decreto – commenta il Ministro Valditara – è un passo concreto e significativo verso un sistema educativo capace di includere realmente i ragazzi stranieri, non solo a parole. Come Ministero e Governo, siamo fermamente impegnati a garantire a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza, uguali opportunità di successo scolastico e sociale. Per contrastare la dispersione scolastica, che tra gli studenti stranieri ha raggiunto livelli preoccupanti superiori al 30%, a fronte del 9,8% degli italiani, offriamo misure concrete e risorse adeguate. Vogliamo che questi giovani abbiano accesso a percorsi formativi mirati per acquisire una solida conoscenza della lingua italiana, che è condizione essenziale per una effettiva integrazione. Anche questa promessa è stata mantenuta”.

I risultati di apprendimento degli stranieri aIIa primaria

In italiano, le prime generazioni si posizionano con 18,8 punti percentuali in meno rispetto agli studenti italiani e con 14,3 punti in meno rispetto agli immigrati di seconda generazione. In matematica, va un poco meglio ma comunque la differenza è abissale: 11,1 punti percentuali in meno rispetto agli italiani, 9,6 punti percentuali in meno rispetto ai compagni di seconda generazione. Se vediamo i risultati all’ultimo anno della primaria, rispetto ai compagni italiani hanno 13,5 punti percentuali in meno in italiano e 7,8 punti in meno in matematica; rispetto alle seconde generazioni la differenza è di 9,2 punti percentuali in meno in italiano e di 5,9 punti percentuali in meno in matematica.  In inglese, al contrario, il background migratorio determina un salto positivo in Listening: +4,5 punti per le prime generazioni e +5,6 per le seconde generazioni.

Alla Secondaria di primo e secondo grado

In Italiano, gli stranieri di seconda generazione conseguono, 23,7 punti in meno in italiano e 13,5 punti in matematica; rispetto alle seconde generazioni, 13,3 punti in meno in italiano e -7,9 punti in matematica.  In inglese, al contrario, per la prova di Listening +7 punti per le prime generazioni e +11,9 per le seconde generazioni. Alle superiori non va tanto meglio: 19,8 punti in meno in italiano e 5,9 in meno in matematica; rispetto ai compagni di seconda generazione, 10,2 punti in meno in italiano e -5,1 punti in matematica. Al termine del secondo ciclo d’istruzione, in italiano, gli studenti stranieri di prima generazione raggiungono 9,3 punti in meno italiano e 2 punti in meno in matematica rispetto ai compagni italiani; -7,6 punti in italiano e -3 punti rispetto alle secone generazioni. In inglese, per la prova di Listening +13,2 per le prime generazioni e + 9,8 per le seconde generazioni.

Doppio rischio di dispersione scolastica implicita

I ragazzi con background migratorio hanno maggiore probabilità di abbandono scolastico ma, se restano in un percorso di istruzione, hanno più motivazione e resilienza dei compagni. L’Invalsi considera “rischio di dispersione scolastica implicita” il raggiungimento di traguardi lontani da quelli attesi dopo otto anni di scuola, ossia quando ci si ferma al livello 1 o 2 in Italiano e in Matematica e non raggiunge il livello A2 in entrambe le parti della prova di Inglese. Da questo punto di vista, il rischio è tra le prime generazioni è il doppio (24,4%) rispetto ai loro compagni italiani e di seconda generazione. Alla fine del secondo ciclo d’istruzione, la quota tra le prime (5,3%) e seconde generazioni (4%) è invece inferiore a quella dei loro compagni italiani (5,5%).

Come il Ministero destina le risorse per aiutare gli studenti stranieri?

Le risorse sono destinate, previo avviso pubblico di adesione, alle scuole per percorsi formativi di potenziamento della lingua italiana per gli studenti stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico, a seguito di accertamento del livello di conoscenza della lingua italiana. L’iniziativa si inserisce in una visione di scuola che sappia rispondere alle esigenze di ogni studente e che contribuisca alla coesione sociale del Paese e alla valorizzazione dei talenti di ognuno.

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