31 Gennaio 2025

Non è per la scuola che si infiamma la piazza

E’ vero che in Italia abbiamo tutti la memoria corta ma basta tornare indietro di un mese, al 4 ottobre per la precisione, per comprendere nella loro verità i fatti accaduti nelle piazze il 15 novembre. Perché il 4 ottobre? Perché quel giorno i Coordinatori e i Referenti regionali degli studenti sono stati convocati dal Ministro per formulare proposte per la scuola. I giovani hanno cosi esposto le tematiche emerse nel corso dell’ultimo Consiglio Nazionale a Tivoli (dove i Presidenti delle Consulte studentesche e i referenti di tutte le province d’Italia si erano incontrati per discutere della riforma degli ITS, di soft skills, di educazione alla rappresentanza, orientamento e trasporti).

Cosa è quindi emerso dall’incontro del 4 ottobre tra Valditare e le Consulte studentesche: Contestazioni e proteste? No. Incontro molto positivo. I giovani discutono costruttivamente delle riforme scolastiche messe in atto dal Governo” commentava il ministro.

Nel corso degli interventi è più volte emersa la condivisione di alcune riforme promosse dal Ministero e dal Governo, con particolare riferimento al raccordo tra scuole e imprese, alle misure di Agenda Sud e Agenda Nord contro la dispersione scolastica, senza dimenticare il tema della valorizzazione dell’Istruzione tecnico-professionale grazie alla riforma del 4+2. I giovani rappresentanti, autentici portavoce delle istanze degli studenti di cui sono espressione diretta, hanno evidenziato un approccio concreto e sempre costruttivo, anche nell’evidenziare puntuali criticità territoriali su cui ho già indirizzato l’attenzione degli uffici preposti”. E aggiungeva: “È emerso un confronto di alto livello, in cui ciascuno dei rappresentanti ha, fra l’altro, manifestato una spiccata sensibilità verso le tematiche che caratterizzano il dibattito pubblico. Tra queste, la sfida per garantire una vera integrazione degli studenti stranieri, riguardo alla quale ho potuto illustrare le nuove misure che stiamo adottando”.

La domanda quindi è: come hanno commentato quell’incontro i rappresentanti degli studenti? Stiamo parlando solo di un mese fa. Hanno annunciato contestazioni e proteste? Al contrario. Vediamolo attraverso la stampa di quei giorni. In Campania, Agro24 raccontava un incontro molto soddisfacente per gli studenti. Basilicata 24. nel sottolineare la rappresentenza delle realtà lucane attraverso il presidente delle Consulte Studentesche Simone Carcuro e la referente delegata dall’Usr, la docente Barbara Coviello, scriveva: “Il Ministro Valditara, inoltre, ha sottolineato l’encomiabile lavoro sui territori svolto dalle Consulte Studentesche informando della volontà di “aumentare le funzioni delle rappresentanze studentesche elette e ampliarne le tutele” con un prossimo imminente intervento normativo”. In Calabria, il giornale Il Vibonese riportava le congratulazioni del Ministro ricevute dalla responsabile delle Consulte calabresi, Franca Falduto,  “per l’impegno profuso nella gestione di questo importante organismo istituzionale di rappresentanza”. La Falduto, da parte sua, sottolineava “…certamente il supporto istituzionale di chi, all’interno del Ministero e, quindi delle sue ramificazioni periferiche, ovvero gli Uffici scolastici regionali e provinciali, nonché le Rappresentanze apicali di Enti ed Istituzioni dei territori, sono state e saranno fondamentali”.

E che dire di Zoom 24 che titolava “Proficuo incontro delle Consulte studentesche con il Ministro Valditara”: “Tante sono state le sollecitazioni emerse dal confronto, come sempre aperto ed interessante, tra i Presidenti ed il Ministro che, più volte si è complimentato elogiando i contenuti e le modalità di esposizione dei loro interventi nella conduzione puntuale di un question time sereno ed ordinato oltreché molto soddisfacente per entrambe le parti. Dallo stesso è emerso, ancora una volta, il desiderio di promuovere una Scuola attenta alla formazione della persona e del cittadino che si prenda cura del benessere sociale e psicologico degli studenti e che applichi realmente l’articolo 3 della Costituzione “rimuovendo gli ostacoli concreti, di ordine economico e sociale” che nei fatti troppo spesso impediscono una condizione di equità in tutti i settori che riguardano il mondo della Scuola”.

E ancora scuolawebinar: Al termine dell’incontro, ci siamo dati appuntamento per dicembre, quando sarà in via di composizione il nuovo CNPC, dopo le elezioni di rinnovo previste tra poche settimane. È mia intenzione – ha detto il ministro – rendere sempre più costante e centrale il dialogo tra Ministero e le rappresentanze studentesche elettive. Le consulte sono infatti uno strumento autenticamente democratico e rappresentativo”. E che dire di una delle principali riviste del mondo scuola, Orizzonte Scuola?: “Valditara ha elogiato l’approccio “concreto e sempre costruttivo” dei giovani rappresentanti, che hanno portato all’attenzione del Ministro anche alcune criticità territoriali.  Infine, il riferimento importante per i ragazzi: Skuola.net: “Un incontro all’insegna del dialogo”.

Torniamo ora a febbraio. Il 27 di quel mese è stata una data importante per gli studenti. Quel giorno i referenti territoriali riuniti hanno eletto le quattro principali cariche che compongono l’Ufficio Amministrativo delle Consulte: il portavoce nazionale Luca Santo (Lazio), il vice portavoce Matteo Bonetti Pancher (Provincia autonoma di Trento), il Segretario Giovanni De Martino (Campania) e il Consigliere Riccardo Dallacasagrande (Emilia-Romagna). E il ministro cosa ha fatto? Li ha immediatamente convocati al Ministero. Il giorno dopo i ragazzi erano già al MIM. Valditara li ha ricevuti nella nella sala più importante del Ministero, il Salone dei Ministri, dedicato agli incontri di alto livello. Un gesto importante, pedagogico, di grande rispetto istituzionale, un gesto che racconta il rispetto che Valditara ha sempre tenuto e dimostrato nei confronti degli studenti. Rispetto evidentemente non ricambiato nelle piazze il 15 novembre.

Dichiarava, a margine dell’incontro del 28 febbraio, il Ministro Valditara: “All’interno delle scuole la partecipazione studentesca trova piena espressione nella Consulta Provinciale degli Studenti. Questo impegno – attuato mediante un’elezione democratica – rappresenta un momento altamente formativo per i giovani. La scuola costituzionale mette lo studente al centro del processo educativo: sin dal primo giorno del mio insediamento ho sempre sottolineato questo principio. Intendo dunque valorizzare il ruolo delle Consulte studentesche, autentica palestra di democrazia. Auguro agli studenti neo eletti buon lavoro, garantendo loro che da parte mia e del Ministero dell’Istruzione e del Merito ascolto e supporto non verranno mai meno, all’insegna di un confronto costruttivo”.

A giugno, l’Ufficio di Coordinamento Nazionale (i coordinatori e i referenti di tutte le regioni d’Italia) non è stato forse invitato a partecipare, in concomitanza con il G7 Istruzione di Trieste, a “YoungG7 for education – Scuola Futura”, a Lignano Sabbiadoro? Un incontro importantissimo dove i ragazzi si sono confrontati sull’intelligenza artificiale, sull’ell’educazione civica, ecc.

E come dimenticare il contributo richiesto dal Ministero agli studenti per i lavori della Commissione di studio per la revisione delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida? I ragazzi hanno partecipato in Commissione anche con incontri on line, su temi precisi, dai nuovi bisogni emergenti nel ‘fare scuola’, alle competenze per il lavoro e per le professioni del futuro, alle strategie per migliorare l’orientamento al lavoro. Infine: il Coordinamento Nazionale (UCN) delle Consulte studentesche non era forse presente anche a Cagliari alla Cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno scolastico, con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il ministro Valditara?

 Cosa è successo dunque in un mese? Delle due l’una: o le Consulte non rappresentano gli studenti o gli scontri del 15 novembre non hanno nulla a che vedere con la scuola di Valditara. Unire la lotta per la Palestina agli ITS o all’acqua in Lucania è solo segno della strumentalizzazione politica dei giovani. Sono altri i veri temi di protesta dei giovani, certo non la scuola.

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