31 Gennaio 2025

Unesco: IA in istruzione solo dopo i 13 anni e su base etica

Un chiaro messaggio sull’IA arriva arriva agli Stati membri dalla Direttrice Generale dell’Unesco, Audrey Azoulay: “Investite nella formazione di insegnanti e studenti per un uso ponderato di questa tecnologia nell’istruzione”. Esattamente come sta facendo il ministro italiano Giuseppe Valditara che con la sua riforma ha deciso di mettere l’Umanesimo, con il latino, la storia, la geografia e gli antichi valori dell’Occidente, al timone della nave dell’intelligenza artificiale.

“L’IA offre grandi opportunità per l’istruzione – ha detto Azolulay – a condizione che la sua diffusione nelle scuole sia guidata da chiari principi etici. Per sbloccare il suo pieno potenziale, questa tecnologia deve aggiungere alle dimensioni umane e sociali dell’apprendimento, non sostituirle. Deve essere uno strumento al servizio di insegnanti e studenti, il cui obiettivo principale è la loro autonomia e il loro benessere”.

Un dato importantissimo su cui riflettere emerge dalle stime dell’Unesco: nei Paesi ad alto reddito,  più di due terzi degli studenti delle scuole secondarie utilizzano l’IA per fare i compiti ma anche i docenti usano l’IA per preparare le lezioni e valutare. Anche l’orientamento accademico e le ammissioni, tradizionalmente guidate da insegnanti ed esperti, sono sempre più determinate dall’IA.

Il problema quindi è: chi decide come usare l’IA? Solo il 10% delle scuole e delle università regolamenta ufficialmente l’uso dell’IA, secondo l’Unesco. Dunque l’agenzia Onu, che  ha pubblicato le prime linee guida per l’intelligenza artificiale generativa nell’istruzione e nella ricerca nel settembre 2023,  ha chiesto agli Stati membri di adottare questo quadro normativo globale che affronta sia il potenziale che i rischi dell’IA, per un uso sicuro,  etica, inclusiva e responsabile. 

Queste linee guida suggeriscono di fissare un limite di età di 13 anni per l’uso dell’IA nelle classi. L’Unesco  ricorda inoltre che le risorse dedicate all’IA dagli Stati devono essere in aggiunta e non dirottate dalle risorse finanziarie già destinate all’istruzione, visto che una scuola primaria su quattro nel mondo non ha ancora accesso all’elettricità e il 60% di esse non è connesso a Internet. I bisogni essenziali, come scuole ben gestite e ben attrezzate, con insegnanti ben formati e ben retribuiti motivati dalla loro missione, devono rimanere una priorità. 

“Riflettiamo – ha commentato il ministro Valditara – su come l’Intelligenza Artificiale possa apportare benefici concreti al nostro sistema educativo. Se usata come strumento al servizio dei docenti, mai come loro sostituto, può contribuire a rendere l’apprendimento più inclusivo, personalizzato ed efficace, abbattendo barriere e creando opportunità di crescita per tutti. Impegniamoci insieme a costruire un futuro in cui scuola e tecnologia lavorino fianco a fianco per garantire un’educazione accessibile e in grado di valorizzare i talenti di ciascuno”.

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