“Sono profondamente convinto che conoscere e approfondire il risorgimento, la prima guerra mondiale e il ruolo fondamentale delle forze armate nel percorso di costruzione dell’unità nazionale significhi rafforzare una memoria collettiva che sta alla base dell’identità del nostro Paese”, dice il ministro Valditara nel momento della sottoscrizione del protocollo d’Intesa con il presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, il generale Giuseppenicola Tota. Obiettivo: promuovere la conoscenza della storia nazionale, dei simboli e dei valori fondanti della Repubblica italiana all’interno delle scuole, sensibilizzando anche gli studenti sull’importanza della legalità e del contrasto a ogni forma di violenza.
Le associazioni dei bersaglieri, in collaborazione con le amministrazioni locali e diverse scuole, da anni lavorano per il bene della comunità, per rafforzare il tessuto sociale e per offrire opportunità di crescita ai nostri giovani. Iniziative come il Campo Scuola Bersaglieri, uniscono le nuove generazioni e i veterani, trasmettendo insegnamenti preziosi e un vivo amore per il Paese.
La storia dei Bersaglieri ha inizio a Torino nel 1836, quando il capitano Alessandro Ferrero de La Marmora (nato a Torino il 27 marzo 1799 e scomparso in Crimea il 7 giugno 1855(, del Reggimento Guardie (oggi Granatieri), fondò la prima Compagnia Bersaglieri. La Marmora concepì i Bersaglieri come una fanteria d’assalto innovativa e autonoma, capace di operazioni veloci, audaci e flessibili. Con abilità nel tiro e massima mobilità, il Corpo si distingueva dalle unità tradizionali, ispirando spigliatezza e impeto.
Il Corpo dei Bersaglieri nacque ufficialmente il 18 giugno 1836, quando venne formata la prima Compagnia nella Caserma “Ceppi” di Torino. Con la costituzione delle successive compagnie, nacque il primo Battaglione Bersaglieri, che affrontò il battesimo del fuoco l’8 aprile 1848 nella battaglia del ponte di Goito, durante la prima Guerra d’Indipendenza, dove lo stesso La Marmora fu ferito.
Nel 1861 i reggimenti erano sei, durante la prima Guerra Mondiale si arrivò poi a due divisioni, sette brigate, ventuno reggimenti e cinque battaglioni autonomi. Da allora, i Bersaglieri sono stati protagonisti in tutti i principali conflitti della storia italiana: dal Risorgimento alle due Guerre Mondiali, fino alla Guerra di Liberazione. Negli anni recenti, i Bersaglieri sono stati protagonisti anche in missioni internazionali “fuori area” sotto l’egida della NATO e dell’ONU, in operazioni di pace e stabilità in diverse aree del mondo. Oggi, i Bersaglieri sono il simbolo di un’Italia che non dimentica il proprio passato ma che guarda con fiducia al futuro.