“Organizziamo un grande summit internazionale, il primo grande summit mondiale sulla intelligenza artificiale, proprio qua in Italia”. È l’idea lanciata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, parlando alla platea di studenti riuniti al Next Gen AI, il primo summit della scuola sull’intelligenza artificiale a Milano.
“Vogliamo coinvolgere insegnanti, studenti di tutto il mondo e in particolare dai paesi africani. Facciamo sì che l’Italia sia protagonista di questa rivoluzione – ha aggiunto -, crediamo in una cooperazione internazionale che possa essere di aiuto a chi ha bisogno del nostro supporto”.
“Al G7 il rappresentante dell’Unione africana ci ha detto che mancano 17 milioni di insegnanti in Africa, un dato drammatico e l’IA può svolgere un ruolo fondamentale”, ha proseguito. Il ministro ha ricordato come “siamo tra i primi paesi che hanno iniziato l’utilizzo dell’IA a scopo didattico, c’è una sperimentazione a cui hanno aderito quattro regioni, la prima è la Calabria con un Comune della Locride, Palmi – ha spiegato -. Poi ci sono altre scuole in Lombardia, Lazio e Toscana e contiamo il prossimo anno di moltiplicare le scuole e le regioni”.
“Il primo livello è l’uso degli assistenti virtuali nel correggere gli esercizi e nell’indicare le lacune, in modo che il docente possa personalizzare la didattica. Il secondo livello è l’intelligenza artificiale generativa – ha concluso -, cioè capace di creare contenuti didattici partendo dalle necessità di ogni singolo studente”.
Per evitare i rischi di un uso improprio della intelligenza artificiale “abbiamo deciso di far partire una adeguata formazione di docenti, perché l’utilizzo in classe delle nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale presuppone una adeguata formazione. Abbiamo destinato 450 milioni specificamente a questo, fondi Pnrr per la formazione dei docenti – ha aggiunto -, poi è evidente che occorre avviare una serie di buone pratiche sia per un uso corretto, sia anche per affrontare l’altro grosso tema che è quello del cyberbullismo. Ho lanciato e intendo realizzare proprio a Roma, al ministero, un incontro fra tutte le scuole che hanno avviato sperimentazioni sulle politiche di contrasto al cyberbullismo – ha concluso -, per condividere queste buone pratiche e per far sì che possano moltiplicarsi a livello nazionale”.