Il figlio viene bocciato e non ammesso al terzo anno del liceo: i genitori denunciano l’istituto fiorentino chiedendo 30mila euro di danni, ma il Tar rigetta il loro ricorso e li condanna a pagare 2mila euro alla scuola e al ministero dell’Istruzione e del Merito.
I fatti, come riporta l’edizione online del Corriere Fiorentino, risalgono al 2022 quando il ragazzo, che frequentava la seconda classe di un liceo di Firenze, a fine anno viene bocciato. I genitori decidono di fare causa all’istituto scolastico, richiedendo anche un risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, alla scuola e al ministero.
Secondo la famiglia, gli insegnanti non avevano tenuto conto del disturbo di apprendimento di cui soffre il ragazzo. Per i giudici invece i professori avevano fatto verifiche e interrogazioni di recupero che non avevano dato buoni voti. Inoltre secondo il Tar della Toscana “le censure dei genitori sono finalizzate ad ottenere una indagine di tipo penalistico a tutto campo sull’operato dei docenti nei rapporti con l’alunno, il che è inammissibile”. Il ricorso è stato, quindi, dichiarato “inammissibile e comunque infondato”.