Una tre-giorni dedicata alla teoria e alla pratica di uno dei più affascinanti fra i mestieri del libro.
Il reading di un testo tradotto aprirà le porte di questo universo da esplorare in cinque lezioni tenute da chi ha prestato la voce a classici della letteratura di ieri e di oggi. Infine una tavola rotonda con tre traduttrici che hanno lavorato a libri di premi Nobel per raccontare la sfida di vedersela con i grandi maestri.
“Alias. Incontri sulla traduzione“, il simposio sul tradurre, su chi traduce e chi sogna di farlo, ideato da Scuola del libro e Fondazione Circolo dei lettori, inizia a Torino. In programma il 7 e 8 febbraio al Circolo dei lettori, la seconda edizione si intitola “Tradurre è scrivere, con la ‘e’ tra i due verbi che può essere intesa come congiunzione ma anche come verbo, vuole sottolineare come il lavoro di chi traduce è un’opera creativa al pari di chi scrive” spiega Marco Cassini della Scuola del libro.
Alias apre venerdì 7 febbraio, al Circolo dei lettori (alle 19), con il reading dello scrittore e traduttore Marco Rossari, che legge e racconta la sua traduzione di Sotto il vulcano, il capolavoro scritto da Malcolm Lowry, aprendo le porte di questo universo da esplorare in cinque lezioni. Sabato 8 febbraio, la ricca giornata di appuntamenti si apre con la tavola rotonda Doppio sogno: scrivere è tradurre (h 11), che vede a colloquio Bruno Arpaia, Vincenzo Latronico e Veronica Raimo, in conversazione con Monica Bedana.
A seguire, Susanna Basso racconta quattro decenni di traduzioni di Ian McEwan (alle 12.30), mentre Vittoria Martinetto affronta le sfide dello stream of consciousneess di António Lobo Antunes (alle 14.30). Nel pomeriggio Giulia Zavagna discute la complessità del linguaggio collettivo di Cristina Rivera Garza (alle 15.30), Marco Federici Solari analizza il poliziesco allegorico di Kafka (alle 16.45) e Lorenzo Flabbi conclude riflettendo sugli stili di genere nella scrittura di Annie Ernaux e Julien Gracq (alle 17.45).