1 Marzo 2025

La valutazione dei dirigenti scolastici

Sarà in vigore da questo anno scolastico il decreto sulla valutazione dei dirigenti scolastici. Come avverrà? Sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del ministero e del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici.

Il procedimento, spiega il ministero, sarà articolato in una fase di assegnazione degli obiettivi, anche di rilevanza regionale, e in una di valutazione, a cura dei direttori degli Uffici scolastici regionali, garantendo un eventuale momento di contraddittorio con gli interessati e il ruolo di un organismo di garanzia.

Agli esiti della valutazione sarà collegata la retribuzione di risultato. “Si tratta di un momento storico per il comparto della scuola – sottolinea il ministro Valditara – perché arriva dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale. Il nuovo sistema di valutazione consentirà di verificare e accompagnare il raggiungimento dei risultati, al servizio degli studenti e delle famiglie, anche nella prospettiva di una crescita professionale dei dirigenti scolastici, che svolgono una funzione fondamentale per un sistema scolastico sempre più efficiente”.   

 Il mondo sindacale si divide. Cgil e Uil bocciano senza mezzi termini il provvedimento. “Esercita un controllo diretto sull’attività dei dirigenti scolastici” dice Gianna Fracassi, numero uno della Flc Cgil. “E’ una procedura che non supporta il lavoro dei presidi, ma li mette in competizione tra loro, come se fossero top manager di un’azienda e non figure fondamentali per la crescita e l’organizzazione della scuola” aggiunge Giuseppe D’Aprile (Uil). Entrambi chiedono il ritiro ma i sindacati dei presidi, da Udir a DirigentiScuola, all’Anp, plaudono invece alle nuove norme.   

“Una misura importante, da sempre voluta dall’Anp per varie ragioni. Innanzitutto, essa è connaturata allo status dirigenziale dei colleghi che, quindi, sono ora sullo stesso piano degli altri dirigenti pubblici, con particolare riferimento all’area contrattuale dell’istruzione e ricerca”. Così il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, in merito alla firma del provvedimento che avvia la valutazione dei dirigenti scolastici    “Si tratta di una operazione prodromica alla valutazione di tutto il personale del comparto scolastico, circa un milione di dipendenti – aggiunge -, finora sottratto alle regole di tutti gli altri dipendenti pubblici nonostante l’esigenza di miglioramento della qualità del servizio, posta alla base del concetto di valutazione e molto sentita dall’utenza”.   

 “Come terza ragione, certo non ultima – puntualizza il presidente – non ci sono più ragioni per procrastinare ulteriormente la definitiva armonizzazione della retribuzione della dirigenza delle scuole con quella dei dirigenti della medesima area contrattuale. So che il Ministro è molto sensibile alla questione e gli chiederò un incontro specificatamente destinato a questo aspetto”.   Giannelli conclude che “ovviamente i colleghi dovranno essere valutati solo ed esclusivamente su quanto dipende dal loro operato e non dovranno certo rispondere di carenze strutturali, estranee alla loro volontà, o derivanti da negligenza altrui. Su questo, la vigilanza dell’Anp sarà massima”.

Perplesso il Pd, con la responsabile scuola, Irene Manzi, che fa notare come ci siano “numerose criticità, sollevate anche dal Consiglio superiore della pubblica istruzione. Noi crediamo nel processo valutativo come strumento di crescita professionale, valorizzazione delle competenze e miglioramento continuo. Tuttavia, il sistema previsto dal ministro Valditara rischia di mettere in atto un sistema di valutazione fortemente gerarchizzato, non coerente con l’autonomia scolastica”, osserva.     

 Intanto, il 27 febbraio parte il tavolo per il rinnovo del contratto della scuola. Secondo le prime indiscrezioni sono previsti aumenti medi per tutto il comparto intorno ai 140 euro lordi mensili. Sarebbero previsti anche corsi di formazione triennali al termine dei quali, in caso di valutazione positiva e svolgendo funzioni aggiuntive (tutor, orientatori, collaboratori del dirigente, responsabili di progetto), ci saranno incrementi di stipendio. 

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