E’ una grande notizia: la percentuale dei diplomati ITS Academy in possesso di un contratto di lavoro a 12 mesi dal conseguimento del titolo è dell’84%, con una coerenza tra percorso di studi e tipologia di occupazione pari al 93% rispetto al percorso di studi svolto. Lo testimoniamo i dati del monitoraggio nazionale degli ITS Academy realizzato da Indire su incarico del ministero dell’Istruzione e del Merito.
I non occupati che rappresentano il 16% dei diplomati sono così distribuiti: il 7,8% dei diplomati non ha trovato occupazione e non ha iniziato un percorso alternativo, il 4% si è iscritto ad un percorso di studi universitario, l’1,8% svolge un tirocinio extracurriculare e il 2,5%% dei diplomati è risultato irreperibile. Gli esiti del monitoraggio nazionale ITS Academy 2025 prendono in esame i 450 percorsi terminati nell’anno 2023, realizzati da 109 ITS Academy. Ai percorsi hanno preso parte 11.834 studenti, e alla fine dei percorsi 8.588 sono stati i diplomati (72,6% degli iscritti).
“Gli Its Academy sono centrali per contrastare il mismatch e offrire una formazione innovativa per i ragazzi – ha sottolineato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – con l’ultimo decreto Pnrr abbiamo stanziato 1 milione di euro per ampliare l’offerta formativa degli ITS Academy connessa ai
processi di internazionalizzazione legati al piano Mattei”.
“Negli ITS Academy si praticano attività didattiche innovative – ha dichiarato il presidente di Indire, Francesco Manfredi – perché hanno strutture e organizzazione adeguate. Gli studenti degli ITS sviluppano competenze, connettendo le pratiche sperimentate nei diversi ambienti di apprendimento. Questi Istituti oggi propongono un modello organizzativo e didattico basato su tre parole chiave: flessibilità, agilità ed autonomia. Un modello che unisce le esigenze tecniche (competenze) del mondo produttivo con quelle di natura più estesa (soft skills). Questo approccio, come si evince dal monitoraggio, ha garantito un
successo formativo e occupazionale significativo, pur evidenziando ancora una certa disomogeneità fra alcune aree territoriali”.