31 Gennaio 2025

Dirigenti scolastici, si del TAR all’assunzione

Si è sbloccato il concorso per dirigenti scolastici. Il TAR Lazio ha dato ragione al Ministero dell’Istruzione e del Merito: finalmente si potrà procedere all’immissione in ruolo dei vincitori dell’ultimo concorso. Si esce cosi dall’empasse che ha impedito al Ministero di far entrare subito a scuola i nuovi dirigenti scolastici.

Cosa era successo? Ricostruiamo i fatti: la procedura riservata per il reclutamento dei dirigenti scolastici è stata bandita nel 2023. Secondo una tradizione ormai più che consolidata in Italia, ad ogni concorso che si svolge nel mondo della scuola fioccano ricorsi da parte di chi non ha superato le prove, ricorsi che vengono avanzati quasi sempre tramite gli avvocati dei sindacati, e che bloccano per mesi e mesi l’intero sistema. E’ legittimo il diritto di fare ricorso, ma è anche vero che si abusa di questo diritto e che ormai molti fanno ricorso “per provarci”. E’diventato un fenomeno sociale, trasversale soprattutto tra i laureati i cui titoli permettono di accedere ad un grande numero di concorsi.

Un meccanismo tortuoso e costoso per il Paese. Non accade solo nel mondo della scuola di sedersi ad un concorso senza aver studiato, “tanto poi si prova il ricorso”. Per alcuni è diventata un’abitudine. Poiché negli ultimi anni sono piovuti concorsi pubblici di ogni tipo e sorta, sarebbe interessante andare a vedere le liste degli iscritti alle varie selezioni per calcolare quanto tempo effettivo possano avere avuto i concorrenti per studiare tra un concorso e l’altro, soprattutto nei casi di materie totalmente divere e per ruoli diversi. Una curiosità sociologica che spero qualcuno prima o poi verificherà. Ci dovranno quindi poi pensare i tribunali, già strapieni di lavoro, a riportare giustizia e ordine.  Considerato che i concorsi del MIM vengono fatti per la necessità di immettere in ruolo il personale dirigenziale, docente e Ata, le scuole, per via dei ricorsi, si trovano puntualmente a soffrire la girandola di “temporanei”, come accaduto ora con le reggenze al posto dei ds titolari;  gli Uffici Scolastici Regionali si trovano il doppio lavoro di nominare i reggenti per poi sostituirli nominando i titolari individuati da concorso; il MIM si trova accusato di non assumere e deve affrontare battaglie legali per difendere i reali vincitori dei concorsi; i tribunali si ingolfano sempre di più; i vincitori di concorso vivono mesi di ansie e timori, gli altri mesi di speranze mal riposte e di spese legali. Uno spreco di risorse umane e materiali, che nessuno paga, dovute all’usanza di far piovere ricorsi ad ogni concorso. Considerato che molti docenti si iscrivono ai sindacati nel momento in cui tentano un ricorso, è facile intuire quanto sia difficile se non impossibile uscire dal tortuoso meccanismo che porta fiumi di soldi nelle tasche degli avvocati, crea danni alle scuole e obera di lavoro gli uffici periferici del Ministero. Ora, come prevedibile, il Tar Lazio, sezione quarta quater, in camera di consiglio ha giudicato legittima la graduatoria di merito del Ministero. Il Giudice amministrativo ha quindi revocato, in continuità con quanto deciso alla precedente udienza del 5 settembre 2024, i provvedimenti presidenziali di sospensione cautelare della graduatoria, emessi ad agosto. 

Cosa succederà ora? Al posto dei reggenti nominati a fine agosto dagli uffici scolastici regionali, potranno finalmente entrare in ruolo 519 neo dirigenti scolastici. “È interesse del Ministero – ha detto Valditara – proseguire ora tempestivamente, nel rispetto delle determinazioni del Giudice amministrativo, alla positiva conclusione di tutte le operazioni connesse alla procedura concorsuale, assumendo i vincitori”. In sostanza, il TAR, dando pienamente ragione all’operato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, condivide l’intento dell’amministrazione di ridurre il ricorso all’istituto delle reggenze, che produce inevitabili e gravose ricadute sulle procedure organizzative e gestionali delle stesse scuole. Ha commentato il ministro: “Un altro importante passo avanti per la scuola italiana per assicurare che ogni istituzione scolastica possa avere un dirigente titolare a garanzia del buon andamento e della corretta gestione delle scuole stesse. Dopo mesi di sterili e pretestuose polemiche politiche, si è riconosciuta pienamente la bontà delle scelte adottate dall’Amministrazione”.

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