La scuola italiana sta vivendo un periodo di grande cambiamento, grazie al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il quale sta dando risposte concrete all’attuale società sempre più complessa. A tale scopo è bene fare una sintesi di alcuni argomenti da lui trattati.
Lotta contro la marginalità – E’ necessario favorire un’immigrazione regolare e lottare contro la marginalità che in alcuni casi genera devianza, se si vuole evitare il rischio di una esplosione della conflittualità sociale. Per la prima volta 13 milioni di euro sono stati investiti per l’attivazione di corsi di potenziamento della lingua e cultura italiana rivolti ai “giovani di primo arrivo” compresi gli studenti arrivati clandestinamente. Con i soldi stanziati si raggiungeranno 30mila studenti.
Istruzione Tecnico-Professionale fondamentale per artigianato – Si devono dare risposte agli artigiani che non trovano tecnici e professionisti in grado di portare avanti le straordinarie tradizioni italiane – la riforma dell’Istruzione Tecnica e Professionale va proprio verso questa direzione -.
Lavorare con i Paesi dell’Africa per formare personale – Valditara partirà per l’Algeria con lo scopo di concludere un importante accordo di collaborazione nel campo dell’istruzione e della formazione, così come già fatto in Etiopia ed in Egitto. Tutto questo favorirà un’immigrazione regolare pronta ad essere inserita nel nostro sistema produttivo.
Alternanza Scuola-Lavoro in sicurezza – L’Alternanza Scuola-Lavoro è la conditio sine qua non per imparare ad inserirsi in un contesto lavorativo. Non si deve avere paura di questa contaminazione e collaborazione, dal momento che arricchisce sia la scuola che le imprese.
Bassa adesione allo sciopero – Adesione: 5,55% docenti e 1,48% Dirigenti Scolastici (sulla base dei dati comunicati dal 58% delle scuole).
I dati parlano chiaro: non c’erano motivazioni adeguatamente sentite. I risultati dovrebbero far riflettere chi ha proclamato lo sciopero.