31 Gennaio 2025

La storia al centro dell’Umanesimo di Valditara

“Se vogliamo costruire radici solide per il futuro e vogliamo essere capaci anche di integrare chi arriva da noi, dobbiamo conoscere il nostro passato e i nostri valori”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ospite della trasmissione Cinque Minuti su Rai1, rispondendo a chi gli contestava di aver stilato un programma di stampo conservatore.

“Ripristiniamo anche la storia della musica. Noi siamo un paese che ha una tradizione musicale straordinaria. Facciamo conoscere ai nostri ragazzi la storia della musica, chi era Verdi e come è nata la grande lirica italiana”, ha aggiunto.

“Serve valorizzare la storia e la geografia. Molti ragazzi non sanno neanche dove sia la Palestina, non conoscono Mazzini e pensano che Montale fosse un presidente del Consiglio. Da qui l’importanza della storia non solo dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente, ma prevalentemente la nostra storia per capire le nostre radici e dove vogliamo andare. Sono assolutamente importanti la geografia fisica, geografia economica, geografia politica. Insegnata e valorizzata. Come facciamo a conoscere la nostra penisola se non sappiamo neanche dove è situato il Po?”

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2 commento su “La storia al centro dell’Umanesimo di Valditara”
  1. Sono d’accordo sulle proposte del Ministro di cui ho letto sopra. Sono d’accordo sullo studio del latino, almeno per un anno ma non facoltativo, obbligatorio. Sono d’accordo anche sullo studio della Bibbia, finalmente!, magari inserendola nella storia delle Religioni. Geografia! Magari! I ragazzi sono cittadini del mondo e ben vengano tutti gli argomenti che li facciano crescere culturalmente, ma anche incuriosire, e stimolare a collegamenti interdisciplinari. Ma… mi chiedo se questi programmi considerano anche l’jnclusione e partecipazione dei ragazzi che arrivano in Italia da altri Paesi ed altre culture

    1. Buonasera a grazie per il suo commento. Per l’inclusione dei ragazzi che arrivano da altre culture, il ministro ha per la prima volta predisposto un insegnante di italiano dedicato a loro, dato che non si può parlare di inclusione e partecipazione senza condividere il codice linguistico della comunità in cui si sta entrando. Il ministro si sta muovendo su un piano di concretezza: per molti ragazzi che arrivano da altri Paesi la lingua è una barriera che impedisce loro di realizzarsi a scuola e di dimostrare quanto valgono. Per molti di loro davvero la scuola è un ascensore sociale: questa è senza dubbio una grande motivazione per impegnarsi ma le difficoltà nella lingua portano a frustrazioni grandi che impediscono loro di costruirsi un futuro all’altezza delle aspettative e dei sacrifici fatti. Per questo è fondamentale la decisione di Valditara dinaiutare questi ragazzi iniziando dalla lingua italiana. Per quanto riguarda invece il versante estero, su ScuolaNews.eu trova diversi articoli che raccontano come si sta sviluppando il piano sul profilo scuola. A presto!

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