31 Gennaio 2025

Il grande dibattito culturale aperto dalla destra di Valditara

In questi giorni si fa un gran parlare delle anticipazioni che il ministro Valditara ha voluto dare circa le nuove indicazioni. “Mi fa piacere che si sia aperto un grande dibattito culturale, era ora. E’ già un primo successo di questa iniziativa“, ha commentato il ministro. Nel pieno rispetto dell’autonomia delle scuole, la Commissione  che ha  provveduto a stilare le a fine marzo trarrà le conclusioni dal dibattito. “E’ una proposta innovativa e stimolante. Credo che al di là di qualsiasi singola scelta dobbiamo porci la domanda che cosa vogliamo ottenere per i nostri giovani ed è quello che io mi sono posto”, spiega Valditara.

A chi lo accusa di aver dato vita a un programma conservatore, Valditara risponde: “Se vogliamo costruire radici solide per il futuro, integrare chi viene da noi dobbiamo conoscere il nostro passato, i nostri valori”. Commenti tutti positivi tranne ovviamente da quella parte di sinistra che ha dimenticato le parole di Gramsci (‘Per avere radici solide per futuro conoscere il nostro passato’) nel commentare l’introduzione del latino delle medie. Insegna a imparare, diceva Gramsci. Ed è stato proprio il ministro a ricordare Gramsci alla sinistra: “Il latino alle medie, che è facoltativo, è fondamentale – ha spiegato – perchè il latino è la palestra della logica, della ragione, come insegnava tra l’altro Antonio Gramsci che diceva: ‘il latino insegna ad imparare. E’ alle basi della nostra grammatica e studiarlo comporta un minimo di fatica, abituiamo i  ragazzi a non considerare tutto così semplice e facile”.   

E’interessante quel che Valditara sta smuovendo in Italia: la cultura per molti è sempre stata appannaggio della sinistra. Valditara sta dimostrando che non è così: la cultura non è solo a sinistra. E’patrimonio della destra e della sinistra. E il dialogo che ne esce fuori, al netto degli insulti trogloditi e delle false accuse che ogni tanto arrivano, è positivo per la crescita del Paese. A proposito di false accuse, anche sul tema delle Nuove Indicazioni non sono mancate. La più forte e la più falsa riguarda senza dubbio il presunto mancato dialogo tra la Commissione che ha stilato le Indicazioni e il mondo della scuola. Non è andata affatto così: “La Commissione – spiega il ministro – ha  fatto più di centro  incontri, ha incontrato le consulte studentesche , reincontrerà le associazioni disciplinari, sindacati, le forze politiche , le associazioni  dei genitori. Non è vero che non ci sia stato dialogo , ma è vero che purtroppo qualcuno  l’ha rifiutato e non si è presentato a questi incontri. Il dibattito per essere vero deve avere due interlocutori altrimenti  l’altro non può criticare dopo non essersi presentato al tavolo quando è stato chiamato “.

Alle elementari si leggeranno quindi alcuni brani dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide e della Bibbia, che è un grande patrimonio culturale, conoscerne alcuni estratti credo sia molto importante e formativo. In merito all’introduzione di corsi di scrittura a mano, considerato che ormai i ragazzi scrivono solo sul cellulare, il ministro ricorda: “Ci sono degli studi drammatici, errori gravi commessi anche dagli studenti universitari. I ragazzi non sanno più scrivere in corsivo. E’ importante ridare significato alla grammatica che negli ultimi 50 anni è stata svalutata: la grammatica è sapersi esprimere, entrare in relazione con l’altro”.    Le poesie a memoria poi, “nell’epoca di internet e dei telefonini credo che stimolare la memoria, la fantasia e la creatività data da certe immagini poestiche credo sia doveroso”.    

 Finalmente finisce la geostoria: storia e della geografia saranno di nuovo divise, “per valorizzarle. Bisogna studiare la nostra storia per capire chi siamo, da dove veniamo, le nostre radici e dove vogliamo andare”, spiega Valditara. Sulla musica, il ministro parla di “ripristinare anche la storia della musica, noi siamo un Paese che ha una tradizione straordinaria”. Su questo punto rimandiamo al bell’articolo di Alessandro Amadori pubblicato ieri su ScuolaNews.eu.    

 “Accanto al giusto progresso tecnologico occorrono più saperi disciplinari con particolare attenzione ai contenuti, per questa ragione appoggiamo pienamente l’annunciata iniziativa del ministro dell’istruzione e del merito”, commenta il network ‘Sui Tetti’ a proposito delle novità sui nuovi programmi scolastici annunciate da Giuseppe Valditara. “L’insegnamento della geografia è andato affievolendosi nel tempo, creando gravi sacche di ignoranza nelle giovani generazioni, che paradossalmente sono quelle culturalmente più aperte al mondo globale, che non deve essere concepito a detrimento dell’apprezzamento dei singoli territori: per cui è necessario conferirgli piena dignità disciplinare. L’attenzione alle STEM consolidata negli ultimi anni si affianca ora al potenziamento dello studio della storia, riconoscendo il valore della tradizione quale solido fondamento su cui innestare le nuove conoscenze: ciò favorirà una maggior completezza ed integrazione degli ambiti disciplinari. Alla luce di tale scenario crediamo che la preoccupazione di sfrondare alcune discipline da retaggi ideologici, tanto radicati quanto desueti, favorirà una dinamica di insegnamento-apprendimento più plurale, con maggior capacità di giudizio personale e quindi più libera, con un dividendo positivo per gli studenti di oggi, che saranno i cittadini protagonisti di domani”.

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